A caccia del titolo al Nido dell’Aquila: l’intervista a Nicolò Marchioro
Il talento classe ’91 cresciuto nel CIR Terra dice la sua su questa prima fase della stagione. In attesa del prossimo round del tricolore atteso il 27 e 28 settembre a Nocera Umbra.
Come un anno prima. La stagione di Nicolò Marchioro nel Campionato Italiano Rally Terra sembra quasi un copia incolla. Anche nel 2019 infatti il pilota di Montagnana non ha trovato subito il ritmo giusto nelle prime gare, ma è rimasto sempre ad un passo dalla vetta. Affiancato nuovamente da Marco Marchetti stavolta non ha avuto le difficoltà del cambio macchina in corsa ma, anche partendo con la Skoda Fabia R5 di RB Motorsport già dalla prima di Campionato, ha dovuto fare i conti con i nuovi arrivati nel Terra. In ogni caso Marchioro è ancora lì, a giocarsi le residue possibilità di vincere il titolo partendo sempre da numero 2 del CIRT. Nonostante il margine considerevole da Consani (+17,5 punti) il ragazzo padovano potrà correre senza troppe pressioni per tentare la rimonta. Ci proverà già dal prossimo round del tricolore nel Rally Il Nido dell’Aquila 2019. Ecco come ci arriverà, un’edizione dopo.
Un bilancio sulla stagione dopo le prime tre gare affrontate di questo CIR Terra
“Abbiamo vissuto diversi alti e bassi fin qui. Siamo stati quasi sempre veloci, ma soltanto da metà gara in poi. Nel pronti-via non siamo riusciti mai a stare davanti o comunque tra le prime posizioni. Questo finisce per condizionare l’intera gara. Poi con i tempi in prova, durante il rally, dimostriamo di stare al passo con gli altri, anche se escono solo alla lunga e con questo livello non ti puoi permettere esitazioni. Ora Consani ha molti punti di vantaggio, ma finché la matematica non gli darà ragione rimarrà aperto uno spiraglio per tutti. Noi ragioneremo gara per gara. Vogliamo correre sia al Nido che al Tuscan, puntando sempre al massimo obiettivo. Ma sappiamo bene che la vittoria finale non dipende solo da noi.”
Quanto e in cosa si è alzato il livello del Terra quest’anno?
“Il Campionato cresce di anno in anno. Guardando le singole gare e mettendole a confronto con gli ultimi anni abbiamo visto che c’è stato un abbassamento notevole di tempi sulle singole prove. Questo è un chiaro segnale che si va forte e che c’è un livello molto alto. Ormai il CIRT è uno dei migliori campionati che c’è, considerato anche il clima che si respira ad ogni appuntamento. Siamo contenti di esserci ogni stagione anche se ci manca la “ciliegina sulla torta”. Ma comunque anche ora siamo davanti a molti piloti forti, quindi non stiamo facendo male”.
I momenti più significativi delle tre gare disputate. Cosa è andato e cosa meno:
“Eravamo particolarmente in forma all’Adriatico, dove sapevamo di poter andare forte. Purtroppo abbiamo fatto una scelta sbagliata di gomme già dalla partenza. In quel caso la pioggia della notte ci ha condizionati e non abbiamo trovato la soluzione giusta. Poi abbiamo vinto cinque prove su dieci (se non sbaglio) e siamo rimasti molto soddisfatti anche se non è arrivata la vittoria. Mi è rimasto l’amaro in bocca per come è andata a San Marino. Certo, anche in Sardegna volevamo fare bene, ma sapevamo che portare a casa un buon risultato”.
Verso il Nido. Come ti preparerai, anche mentalmente? Cosa ti aspetti dopo l’esperienza del 2018?
“Il Nido è una gara che può riservare pioggia o incognite. Sulla prova più lunga e sul Monte Pennino c’è spesso nebbia. È una gara che conosciamo e speriamo di riuscire a fare test per riprendere ritmo dopo questo periodo di pausa. Questo è un campionato e una stagione importante, quindi cerchiamo di toglierci soddisfazioni anche gara per gara. Voglio pensare solo a stare davanti e raggiungere l’obiettivo ragionando sul singolo rally. Sinceramente speriamo di non trovare un fondo bagnato, perché patiamo molto a livello tecnico in certe condizioni”.
Quali novità positive ci sono state nel Terra a tuo avviso?
“L’aspetto più positivo è la crescita nel livello dei piloti grazie alle diverse new entry. In più sono rimasti i soliti veterani. Le gare ci piacciono tutte e anche il Tuscan è stata una bella conferma”.
Appunto, il Tuscan Rewind a coefficiente 1,5 e il nuovo confronto con il CIR offrono diverse motivazioni per l’ultima di campionato
“Il Tuscan è una bellissima gara e anche la presenza del CIR la rende ancora più stimolante. Correre con loro è sempre un punto di confronto e una nuova occasione per migliorare e crescere. Quella sarà una gara che vorrei preparare bene per riuscire a dire la mia, magari portando a casa un gran piazzamento. È un rally che può regalare soddisfazione e spero di arrivarci e prepararmi al massimo delle condizioni”.
Il 2020?
“Sinceramente ci devo ancora pensare. Valuteremo tutto a conti fatti e con il nuovo calendario. Anche in base ai risultati e alle prospettive che ci saranno nel prossimo CIRT valuteremo cosa fare.”
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