Project Team si aggiudica il campionato italiano rally terra: “Strafelici”
L’equipaggio della scuderia siciliana, formato da Consani-De La Haye, si aggiudica il campionato italiano rally terra con una gara di anticipo
Impeccabile. Imprendibile. Un vero e proprio rullo compressore che ha “cannibalizzato” l’intera annata agonistica. Aggiudicandosi anche Il Nido dell’Aquila, quarto nonché penultimo atto del Campionato Italiano Rally Terra (CIRT), Stéphane Consani si è laureato matematicamente campione tricolore assoluto 2019 con un round d’anticipo. Sulle selettive “strade bianche” del Perugino, il portacolori della scuderia siciliana Project Team si è cinto del massimo alloro inanellando la quarta vittoria stagionale consecutiva dopo quelle già messe a segno, in quest’ordine, all’”Adriatico”, in Sardegna e a San Marino. Il pilota italo-francese, classe 1991, presentatosi al via sempre alla guida della Skoda Fabia R5 dell’Erreffe Rally Team – Bardhal gommata Pirelli e in coppia col connazionale Thibault De La Haye, ha impresso un ritmo forsennato, sin dalle prime battute di gara, svettando nelle prime tre prove speciali delle sei in programma, per sferrare la zampata decisiva nell’ultima frazione cronometrata che gli ha permesso di tenere a distanza un arrembante Paolo Andreucci, giunto alle sue spalle.
“Strafelici, non saprei trovare aggettivo più calzante» – ha sottolineato un entusiasta Luigi Bruccoleri, presidente Project Team – Arricchiamo la nostra bacheca con un titolo di assoluto rilievo che non ha precedenti. Un risultato che ci ripaga ampiamente di tutte le energie profuse nell’arco di questa avvincente quanto impegnativa stagione e che ci ha visto, puntualmente, al fianco degli indiscussi protagonisti, ovvero, Stéphane e Thibault, ai quali va tutta la nostra gratitudine. Ringraziamo, inoltre, Agostino Roda e il nostro corregionale Tony Cibella, rispettivamente, patron e team manager dell’Erreffe, per averci coinvolto in un progetto rivelatosi a dir poco vincente. Senza dimenticare, ovviamente, i nostri partner commerciali”.
Seppur al rientro dopo ben cinque mesi di stop (ovvero, una volta archiviata ad aprile la Coppa Liburna Terra che l’ha visto trionfare nel Challenge Raceday 2018/2019), è stato della partita anche l’atteso alfiere locale Francesco Fanari, su Skoda Fabia R5 della Step-Five Motorsport gommata Pirelli. Il pilota originario di Foligno, navigato per la prima volta da Pietro Ometto (in sostituzione dell’ancora convalescente Silvio Stefanelli), si è inserito a ridosso del podio centrando una più che positiva quarta piazza in classifica generale, in virtù di una performance pulita e regolare. “Tutto sommato, mi ritengo contento dell’esito, visti anche gli avversari che mi hanno preceduto – ha commentato Fanari all’arrivo – Certo, avrei preferito salire sul podio. A un certo punto ci avevo anche creduto, ma durante la Monte Alago, il tratto più breve, ho rischiato di forare, prendendo qualche botta di troppo. Così ho optato per un prosieguo meno aggressivo, onde evitare inutili azzardi”.
Reduce da una pausa altrettanto lunga (l’ultimo impegno risaliva, infatti, al Rally di Formia dello scorso marzo), l’altro “terraiolo” Emanuele “Lele” Silvestri, su Mitsubishi Lancer Evo IX condivisa con il fido Andrea Guerretti, si è cimentato col giusto piglio dominando, letteralmente, il Gruppo N e piazzandosi non distante dalla top ten, preceduto unicamente dalle ben più performanti vetture R5. È stato della partita anche la “guest star” Simone Campedelli, tornato al volante della Ford Fiesta R5 della GB Motors Racing, gommata Pirelli e fregiata Orange1 Racing, auto con la quale, appena due settimane addietro, ha colto il successo al Rally di Modena, seppur affrontato per la prima volta in carriera. Il talentuoso cesenate, assistito alle note da Tania Canton, pur attardato da problemi alla turbina e da una foratura, si è approcciato al “Nido” (disputato e vinto nel 2010 ma in versione “crono”) con l’intento di proseguire il training in vista di un quanto mai coinvolgente rush finale nel CIR, per riprendere confidenza coi fondi sterrati e testare nuove soluzioni che, se interessanti, potrebbero essere riproposte anche sul nuovo modello della Fiesta “targata” M-Sport.
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