Panda Raid 2020, gli equipaggi italiani accompagnati alla porta
Equipaggi italiani accompagnati alla porta, per loro niente Panda Raid 2020. Colpa del coronavirus
Quando mancano ormai pochi giorni all’inizio della 12esima edizione del Panda Raid 2020, arriva il ben servito per gli equipaggi italiani iscritti. La manifestazione, in programma dal 6 al 14 marzo, prenderà il via tra pochi giorni, ma il coronavirus ha stravolto i piani degli equipaggi italiani iscritti.
Andiamo a capire nel dettaglio cosa è successo. L’emergenza coronavirus, come detto, ha fatto inizialmente oscillare gli organizzatori non sullo svolgimento della manifestazione, ma sulla presenza di alcuni equipaggi, con provenienza dall’Italia.
Qualche giorno fa, per gli equipaggi italiani è arrivata la prima avvisaglia. Con una email, gli organizzatori davano la possibilità di ritirare l’iscrizione entro giorno 27 febbraio, con il rimborso pieno della quota d’iscrizione. Una mail che ha fatto ha fatto optare molti equipaggi italiani per il ritiro. Ma non tutti, però hanno deciso di ritirarsi. Ferie prese, tutto programmato, alcuni equipaggi, principalmente con provenienza dal veneto, hanno preferito continuare e non ritirare l’iscrizione, ma per loro è arrivato oggi lo stop degli organizzatori, che con una successiva mail hanno comunicato di non poterli far partecipare per problemi assicurativi.
Nella mail si legge
Buongiorno a tutti,
in primo luogo, in nessun caso l’intenzione dell’organizzazione di Panda Raid è di escludere i team italiani, ma a causa dell’attuale delicata situazione nel nord del paese, Panda Raid comunica quanto segue:
Le informazioni precedenti comunicate alle squadre italiane, (quasi tutte hanno richiesto la cancellazione volontaria), oltre ai recenti blocchi di navi dall’Italia al Marocco, e come ultimo minuto siamo obbligati ad informarvi che sono arrivati dalle compagnie di assicurazione per l’evento Panda Raid, che secondo la sua politica, esclude i casi causati da epidemie e pandemie, non avendo diritto all’assistenza sanitaria o alla responsabilità civile per l’evento.
L’organizzazione Panda Raid non può accettare tutti questi rischi medici e di responsabilità, quindi facendo un grande sforzo finanziario, per motivi di causa maggiore, l’organizzazione procede al ritorno del 100% dell’importo di registrazione solo a i team italiane.
Apprezziamo la vostra comprensione.
El equipo de organización
Di fatti, anche se a malincuore, gli equipaggi italiani che avevano optato per continuare questa avventura e non ritirarsi, parliamo di circa quindici equipaggi, sono stati invitati a non presentarsi e ritirare l’iscrizione, che verrà comunque rimborsata per intero.
Ma chi è dentro il mondo del motorsport, sa bene anche che ci sono di mezzo gli sponsor e contratti da onorare. Gli equipaggi rimasti al palo non si stanno perdendo d’animo e si stanno organizzando per altre manifestazioni. Una possibile, potrebbe essere il Maroc Challenge, che conta già oltre centottanta iscritti e che pare abbia già dato disponibilità ad accogliere gli equipaggi italiani.
Per chi potrà, non rimane quindi che riorganizzare ferie e lavoro, per prendere il via a questa nuova avventura. Rimane comunque l’amaro in bocca, per chi voleva partecipare il Panda Raid e ragion veduta del fatto che l’invito a rimanere a casa ha riguardato solo gli equipaggi italiani.
Non ci resta che augurare ai nostri equipaggi, un caloroso in bocca al lupo per la loro prossima avventura, qualsiasi essa sia. Siamo certi che il divertimento per loro non mancherà.
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