Andreucci “beffa” Lindholm e vince il Valtiberina. Sipsz si impone tra le storiche
L’undici volte Campione d’Italia ha vinto in chiusura di gara rilevando il sino ad allora leader Lindholm, fermato da problemi di alimentazione prima di affrontare l’ultima prova speciale
É Paolo Andreucci, in coppia con Anna Andreussi, su una Citroen C3 R5, il vincitore del 14° Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina, prima prova del Campionato Italiano Rally Terra, disputato tra il pomeriggio di ieri ed oggi sulle strade bianche delle Crete Senesi e la provincia aretina.
La gara aveva tre validità tricolori, essendo valida anche per il Campionato Italiano Rally Terra Autostoriche e per il Campionato Italiano Cross Country Rally, oltre calda “finalissima” del Challenge Raceday Rally Terra 2019-2020 e apertura del Tour European Rally (TER) sia “moderno” che “storico”. Delle ben 112 adesioni, registrate, sono partiti in totale 107 equipaggi, con al via molto del meglio del rallismo italiano su strada bianca, veri e propri specialisti di quella che gli addetti ai lavori ed anche gli appassionati definiscono come “l’essenza” dei rally.
La vittoria dell’undici volte campione d’Italia di rally è maturata nel finale di gara: prima di affrontare l’ultima prova speciale, il terzo giro dell’Alpe di Poti, il sino ad allora leader della competizione, il 24enne finlandese Emil Lindholm, affiancato da Korhonen su una Skoda Fabia R5 ha dovuto gettare la spugna per problemi di alimentazione, dovendo quindi abbandonare la sfida e dire addidio ad un possibile esaltante alloro. Lo scandinavo era partito già ieri al comando ed aveva saputo tenere a freno i continui attacchi di uno scatenato Andreucci, meritandosi applausi a scena aperta, soprattutto per essere la prima volta che affrontava queste strade contro duellando con avversari di rango.
Andreucci ha anche firmato la seconda vittoria in gara al “Valtiberina”, avendolo vinto nel 2008 (la seconda edizione), conoscendo in gara la vettura della “doppia spiga” mentre la posizione “d’argento” l’ha fatta sua alla fine Simone Campedelli, in coppia con Tania Canton sulla Ford Festa R5 MkII, grazie ad una progressione importante dopo un avvio sofferto.
Durante la prima giornata, infatti, il romagnolo era stato attardato da problemi alla “pop-off” della turbina (PS1) ed all’interfono (PS2), per poi reagire con convinzione sino al “bronzo” riuscendo a contenere le incursioni decise dei veneti Costenaro-Bardini (Skoda Fabia R5), autori di una prestazione di alto livello, costantemente di vertice, performance che li ha dunque fatti avviare decisamente bene nella corsa tricolore.
Ai piedi del podio, in quarta posizione assoluta, la Hyundai i 20 R5 del sammarinese Daniele Ceccoli, con alle note Capolongo, bravi a reagire ad un avvio difficoltoso dovuto soprattutto a prendere il ritmo su strade condizionate da molta ghiaia. Ghiaia che soprattutto nella prima giornata in terra senese ha condizionato la prestazione complessiva di diversi altri, come ad esempio i fratelli Marchioro, come l’umbro Fanari, il trentino Bettega, hanno sofferto l’eccessiva scivolosità delle strade nelle crete senesi, prove decisamente “da mondiale”, definite da tutti estremamente tecniche.
Ha completato la top five assoluta un gradito ritorno, quello del bergamasco Matteo Gamba, affiancato da Berutti, che tornava a correre sullo sterrato dopo ben otto stagioni. Dal via, al volante di una Skoda Fabia R5, ha sempre saputo gravitare nella top ten duellando a spada tratta con tutti gli avversari, inserendosi di diritto tra coloro che potranno essere considerati i primattori della stagione.
Sesto ha quindi finito Niccolò Marchioro, con Marchetti, anche loro su una Fabia R5, settimo posto per Bettega-Cargnelutti, seguiti dagli sloveni Novak-Cevc, quindi Fanari-Nicastri (tutti su Skoda Fabia R5) e top ten chiusa dai veronesi Hoelbling-Fiorini, con una Hyundai i20 R5.
La gara ha detto invece male al campione in carica del “terra”, il francese Stephane Consani (Skoda Fabia R5), cui la penalizzazione di 10 secondi inflittagli come sanzione per non essere partito al proprio orario allo start della prima prova odierna lo ha fatto decidere per l’abbandono quando sino ad allora aveva saputo salire con merito al terzo posto nella generale.
La serie Raceday ha giocato qui la sua ultima carta della sua dodicesima stagione, con la vittoria andata nelle mani di Alessandro Bettega, in coppia con Cargnelutti (Skoda Fabia R5), con Christian Marchioro secondo mentre i suoi rivali per il successo, Donetto e Maselli si sono fermati anzitempo: il primo non ha preso il via nella seconda giornata (ma in classifica di campionato è comunque terzo assoluto), l’altro per incidente durante la penultima prova.
Tra le vetture storiche è stata la Lancia Stratos del cremonese Mauro Sipsz, in coppia con Monica Bregoli, a vincere (ed aggiudicarsi il terzo raggruppamento), davanti al sammarinese Bruno Pelliccioni, in coppia con Gabrielli, su una Ford Escort RS 2000. Sipsz, partito in sordina, è poi passato al comando con un attacco deciso durante la terza prova speciale, rilevando il pilota “del Titano”, giunto poi secondo. Terzo ha finito un altro sammarinese, Marco Bianchini, in coppia con Giulia Paganoni, su una Lancia Delta Integrale 16V (primi del 4. Raggruppamento). Dalle scene, dopo una prima tappa in grande stile, è mancato poi il reggiano Andrea Tonelli, in coppia con Debbi, sulla loro rossonera Ford Escort RS 2000. Sempre sopra il podio assoluto, si sono poi fermati durante la quinta prova per una “toccata” con conseguente sospensione anteriore sinistra danneggiata.
La prima prova tricolore del Cross Country ha visto l’equipaggio Codecà-Toffoli (Suzuki Grand Vitara) avviare al meglio l’avventura 2020 con una vittoria sicura sulla Mitsubishi Pajero Pinin di Mengozzi-Schiumarini. Terzo Alfio Bordonaro, in coppia con Marcello Bono, vincitori anche della prima prova del monomarca Suzuki Challenge.
CLASSIFICA ASSOLUTA (top ten): 1. Andreucci-Andreussi (Citroen C3 R5) in 47’59”6 ; 2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5 Mk II) a 28”0; 3. Costenaro-Bardini (Skoda Fabia R5) a 34”3; 4. Ceccoli-Capolongo (Hyundai I20 NG R5) a 51”0; 5. Gamba-Berutti (Skoda Fabia R5) a 1’10”0; 6. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5) a 1’14”8; 7. Bettega-Cargnelutti (Skoda Fabia R5) a 1’17”8; 8. Novak-Cevc (Skoda Fabia R5) a 1’32.6; 9. Fanari-Nicastri (Skoda Fabia R5) a 1’52.3; 18. Hoelbling-Fiorini (Hyundai i20R5 R5) a 2’04”0.
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