Rally

Rallye San Martino, Luca Rossetti col numero 1 apre le danze sul “Manghen”

Il numero 1 è pesante da portare, ma Luca Rossetti ha le spalle larghe. Sarà il pilota friulano ad aprire le danze del 40° Rallye San Martino di Castrozza e Primiero, al volante della Hyndai i20 R5 Friulmotor con Manuel Fenoli sul sedile di destra.

Quando era ancora un pilota in erba con tanti sogni nel cassetto, nella natia Pordenone, tra i frizzi e i lazzi di un arcipelago rallistico che aveva partorito “il capo” Angelo Presotto, Maurizio “Icio” Perissinot e il “frigo” Andrea Zanussi, Luca era “l’enfant prodige” che faceva sorridere con il suo “voglio diventare campione del mondo”.

L’abbia detto o meno (a ingigantir le chiacchiere si sta poco ndr), fu di certo Perissinot a guardare lontano e a indirizzarne il talento con i consigli giusti ad inizio carriera. Risultati: un titolo italiano (2008), tre titoli europei (2008, 2010, 2011), un titolo turco (2012), due International Rally Cup Pirelli (2017, 2018). Per tacere delle tante vittorie qua e là, ancora con incursioni forti nel tricolore assoluto sino alla cocente delusione del “taglio” di Citroen al termine della passata stagione.

Ma Super Rox ha di nuovo voltato pagina e quest’anno si candida per lo scudetto del Campionato Italiano WRC con la Hyundai i20 R5 Friulmotor. Il quarto posto ad Alba, dietro solo agli “ufficiali in allenamento” della corazzata coreana, ha mostrato una volta di più di che pasta è fatto. Ora, forse, è arrivato il momento di mettere la sua firma anche sul Rallye San Martino.

“Ho all’attivo sette partecipazioni e il secondo posto nel 2007 e 2011– riassume in breve Rossetti – per cui mi piacerebbe un sacco vincere questa gara prestigiosa. In ogni caso l’obiettivo è far bene, abbiamo a disposizione una R5 molto performante, vediamo di riuscire a inserirci nella lotta per il primato”.

Tenere un profilo basso aiuta ad allentare la pressione? “Direi piuttosto che non è il caso di fare proclami, le gare si vincono e si perdono per un sacco di fattori. Alba ci ha fatto capire che siamo competitivi, ma che non dobbiamo sottovalutare alcun avversario. Luca Pedersoli, Corrado Fontana e Simone Miele, così come altri conduttori, hanno ottime carte da giocare”.

Stavolta sarà una sfida particolare, senza crono spettacolo di apertura, con partenza in salita sul Manghen. “Purtroppo il “format Covid” ha imposto gare più corte e non c’è molto da inventarsi. Toccherà fare di necessità virtù su due giri di tre prove, andando forte sempre. Sono curioso di affrontare il Passo per la prima volta con il turbo, finora mi era capitato solo con motore aspirato e si soffriva tanto l’altitudine”.

Redazione Rally Time

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