Amarcord

Montecarlo 1991: Delecour, la rottura della sospensione e il sogno infranto “su tre ruote”

Francois Delecour nel 1991 si presenta al via del Rally di Montecarlo alla guida della Ford Sierra ufficiale. Al suo fianco come navigatrice c’è la bellissima (fa anche la modella) Anne Chantal Pauwels, sua compagna anche nella vita, richiamata nel sediolo di destra dopo un biennio in cui si è presa una pausa. L’anno prima Francois ha esaltato il mondo dei rally giungendo nono assoluto, e primo delle due ruote motrici, proprio al rally di Montecarlo e quella prestazione gli è valsa l’ingaggio da parte del team Ford per il campionato del mondo 1991. In squadra trova Alex Fiorio, che ha lasciato la Lancia e Wilson. Poi c’è lei, la Sierra: vettura nata a due ruote motrici a cui è stata aggiunta la trazione integrale per i rally mondiali. La Sierra è certamente una vettura meno competitiva se paragonata alla Lancia Delta e alla Toyota, eppure, sin dal primo test, Delecour ci si trova a meraviglia.

La prima tappa vede confermare il trend delle stagioni precedenti, con Sainz e la Toyota a battagliare contro il plotone Lancia che schiera nell’occasione Biasion, Kankkunen, Auriol e Saby. Mentre il finlandese è autore di una prestazione non degna del suo blasone ( staccherà anche una ruota in gara, ma concluderà ugualmente il rally) gli altri alfieri Lancia tengono il ritmo. La prima frazione di gara si chiude infatti con Sainz al comando, seguito a 54 secondi dalle Delta di Biasion e Saby e poi dal sorprendente Delecour. I tre inseguitori sono racchiusi in un fazzoletto di soli 7 secondi. Auriol invece è costretto al ritiro. Nella seconda tappa il francese della Ford si scatena: comincia a vincere prove speciali a ripetizione. Sainz è stordito mentre le Delta stranamente vanno in affanno. Un inarrestabile Delecour chiude la seconda tappa a soli 9 secondi da Sainz. Biasion è fuori dalla lotta ormai staccato di oltre due minuti, mentre KKK risale la classifica e Saby accusa problemi fisici.

L’ultima tappa si rivela quindi decisiva per le sorti del rally. Sono previsti ben 194 chilometri di prove speciali e soprattutto tre passaggi sulla mitica prova del Turinì, con il primo che apre la tappa. Lo scratch va al transalpino che passa al comando del rally, ma Sainz non molla e ripassa in testa alla prova successiva. Tra i due comincia una vera e propria battaglia di nervi fino a quando Delecour, favorito anche dal fatto che alcune speciali le ha disputate nel campionato francese, con l’arrivo della notte attacca e rifila nelle due prove che precedono l’ultimo passaggio sul Turini, ben 39 secondi al campione del mondo spagnolo!!

Il francese può quindi gestire prima dell’ultima speciale 41 secondi di vantaggio sullo spagnolo: una enormità considerato che mancano solo i 22 chilometri del Turini. Il sogno di Francois e Anne Chantal è ormai a un passo. Parte la prova con Sainz che sembra ormai rassegnato. Alle sue spalle parte anche il pilota Ford che deve solo controllare l’avversario. Ma nei rally l’imprevisto è sempre in agguato: dopo alcuni chilometri Delecour avverte che qualcosa nel retrotreno non funziona e che la macchina si guida con difficoltà. Compie quindi un dritto: la macchina impatta contro un terrapieno e si ferma, bloccando anche la sede stradale. La “compagnia della spinta” fa quello che può, ma i minuti scorrono inesorabili! La Sierra finalmente si rimette in marcia su tre ruote, ma ormai è tutto finito! La vittoria va a un incredulo Sainz che precede Biasion. Terzo Delecour che salva almeno il podio.

All’arrivo le illazioni su di Delecour si sprecarono: per molti addetti ai lavori il francese pagò la sua irruenza (non per niente viene soprannominato “frein tard”). Ma Francois a distanza di anni rimanda le accuse ai mittenti. Fu un cedimento meccanico a costargli il rally: la rottura dell’attacco di una sospensione al via dell’ultima prova speciale lo costrinse a guidare con sole tre ruote visto che quel cedimento causò poi una foratura. Incitato dalla sua compagna provò ugualmente a vincere il rally, ma con la gomma forata guidare al limite era impossibile, tanto che poi arrivò lungo in curva. Una vera beffa per il francese, in parte mitigata, dal successo conquistato al rally di Montecarlo nel 1994.

Daniele Sinatra

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