Anche la Scuderia Omega a caccia del Panda Raid, sette gli equipaggi al via in Marocco
Via alla maratona dedicata all’immortale di casa Fiat, nel deserto del Marocco, con la scuderia di Verona che vuole la vittoria
Un vero e proprio squadrone quello messo a punto da Omega e pronto a dare la caccia, da Mercoledì 20 Ottobre, all’edizione 2021 di Panda Raid, evento di regolarità che si snoda all’interno dell’insidioso deserto del Marocco. Saranno in sette gli equipaggi pronti a difendere i colori della scuderia di Verona, a partire dal presidente Ivano Griso, in coppia con Mirko Caloi, e proseguendo con Claudio Zambelli, affiancato da Nadia Zamperini, e con Stefano Pietropoli, con Giorgio Bianconi.
Al tridente scaligero si aggiungeranno altri agguerriti compagni di colori provenienti da Padova, Massimiliano Losi con Marco Lion, da Venerzia, Giuseppe Cazziolato con Marcello Tracanzan, da Bergamo, Michele Boschini con Filippo Amigoni, senza farsi mancare un tocco oltre confine, direttamente dalla Svizzera, grazie alla partecipazione di Enrico Piana con Senela Piana.
“Il Panda Raid è una gara a dir poco affascinante – racconta il presidente della Scuderia Omega Ivano Griso – perchè si corre nel deserto e si può utilizzare solamente la bussola ed una cartina geografica. L’organizzazione ti fornisce un road book ma, nella maggior parte dei casi, si va con i gradi della bussola. Non si può utilizzare alcun GPS e non sono previsti tempi di percorrenza. Solamente distanza e media oraria. Siamo obbligati ad avere a bordo una dotazione di sussistenza come corde, grilli per il traino, torce, piastre per la sabbia, dieci litri di acqua, venti litri di benzina in più, sei gomme totali quindi due di scorta e dobbiamo farcele pure bastare”.
Una gara nella gara per i portacolori del sodalizio veronese, impegnati anche in campo sociale. “A bordo delle nostre vetture – sottolinea Griso – porteremo del materiale didattico, abiti e giocattoli che regaleremo ai bambini che incontreremo nei villaggi del deserto. Per fare questo saremo obbligati a studiare bene la nostra tattica di gara perchè non potremo incorrere in penalità ai vari controlli orari. Vogliamo però unire il nostro divertimento a fare anche del bene”.
Un evento di caratura internazionale che, ogni anno, richiama centinaia di iscritti da tutto il mondo, ricordando i 375 dell’edizione 2019, ma che, a causa delle normative attuali, sarà costretto a vedere al via solamente un centinaio di concorrenti. Tra questi quindici saranno gli equipaggi battenti bandiera tricolore, dei quali quasi la metà con i colori di Omega e tutti, rigorosamente, al volante della sempreverde Fiat Panda 4×4.
La tappa di avvicinamento scatterà mercoledì 20 ottobre e vedrà gli equipaggi dirigersi verso il porto francese di Sète, prima di iniziare la traversata che li condurrà a Nador, in Marocco. La Domenica seguente, a partire dalle ore nove, il via alle sei tappe che, tra il 24 ed il 29 di ottobre, si articoleranno tra le dune e che metteranno sul piatto poco meno di duemila chilometri di percorso, pronti a rendere la vita quanto mai dura ad equipaggio ed ai mezzi. Un’avventura dalla quale Omega vuole rientrare solo dopo aver centrato il bersaglio grosso.
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