WRC

Quant’è difficile essere un marshall: “Ora lottiamo contro gli imbecilli delle prove”

Via da lì, è pericoloso… Ecco, questa è una frase che in questi ultimi giorni abbiamo sentito molto spesso sulle prove speciali dell’Aci Rally Monza, da parte degli addetti ai lavori. A Monza, la cosa più bella, è stata quella di rivedere in modo ufficiale il pubblico nelle prove speciali. Il pubblico è parte integrante dei rally e in questo fine settimana, abbiamo potuto apprezzare lungo le prove speciali la compostezza di tanti appassionati assiepati sulle colline.

Poi però, c’è stato chi, imperterrito, ha continuato a ignorare le richieste di mettersi in sicurezza da parte dei commissari. “Motorsport is dangerous” e questo ormai dovremmo saperlo tutti. Per questo motivo ci sono le zone consentite al pubblico. Le macchine di oggi hanno prestazioni ben superiori rispetto a quelle degli anni passati e le velocità sono aumentate notevolmente. Non è solo una questione di cavalli, ma anche di tenuta e di gomme, che ha fatto aumentare vorticosamente la velocità di percorrenza in curva, rispetto agli anni passati.

Quando un commissario, che sta facendo il suo lavoro, prova a richiamare qualcuno fuori posto, la frase che più spesso si sente è: “Ma io qui mi ci metto ogni anno”. Bene se gli è andata di fortuna in passato, non vuol dire che valga per sempre. Ma questa risposta trascura un dettaglio molto importante. Perché a rischiare non è solo lo sprovveduto di turno, ma anche da un punto di vista penale, in caso di malaugurato incidente, tutti gli addetti ai lavori, dal commissario di percorso, agli apripista, agli organizzatori e al direttore di gara, fino agli equipaggi.

A Monza abbiamo assistito a scene poco piacevoli da parte di alcune persone che, purtroppo, con il loro atteggiamento, hanno messo a rischio la loro incolumità e creato notevoli disagi ai tanti appassionati che rispettano le regole. Venerdì è stata sospesa la prova speciale la Costa Valle Imagna due volte. Solamente 5 concorrenti le hanno completate tutte, a causa delle interruzioni forzate dei due passaggi sulla speciale (ps 2 e ps 4) per soccorrere, entrambe le volte, spettatori infortunati (per cadute, non per incidenti di gara, ndr).

Problemi di pubblico indisciplinato, si sono avuti anche nella prova speciale San Fermo, dove numerose volte sono intervenuti i marshall per risolvere problemi di sicurezza pubblico a bordo curva. Pubblico che, nonostante i continui richiami, è rimasto imperterrito nella loro posizione. Ecco, questo è quello non ci è piaciuto: una mancanza di rispetto nei confronti di tanti. Non solo dei marshall che fanno il loro lavoro, ma anche nei confronti di chi, rispettando le regole, ha affrontato anche una notte insonne per recarsi sulla San Fermo e poi vedere passare solo cinque vetture.

Assistere ad una gara non significa per forza farsi sfiorare da un’auto a pochi centimetri. Alla fine l’auto si vede benissimo anche se ci mettiamo a quindici metri di distanza. Spesso ci si lamenta dei commissari, ma ricordiamoci che senza di loro e la loro immensa passione, i rally non sarebbero possibili. E loro sono sulla strada con qualsiasi condizione atmosferica e su qualsiasi condizione stradale. Manca ancora qualche altro rally da qui a fine stagione, dimostriamo che gli amanti dei rally sono ben altra cosa. Ecco il nostro appello al pubblico presente sulle prove: quando vedete qualcuno che si comporta in modo scorretto, supportate i commissari di gara, così da non dovervi vedere sospesa la speciale.

Giuseppe Di Gesù

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