Rally Piancavallo, Luca Pedersoli firma l’edizione numero 35. Che duello con Marco Signor

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Duello micidiale con Signor battuto solo nel finale. Splendido terzo posto di Tomasso in rimonta che tiene alta la tradizione dei piloti pordenonesi

Rally Piancavallo Pedersoli

Luca Pedersoli e Anna Tomasi sulla Citroen DS3 WRC

Un corpo a corpo micidiale al 35esimo Rally Piancavallo. In oltre quarant’anni di storia, rare volte si sono visti duelli davvero ravvicinati. Quando vinse Andrea Dallavilla nel 1997, riuscì a staccare Andrea Aghini di 8 secondi dopo oltre tre ore di corsa cronometrata, mentre l’edizione 2018 segnò il minimo divario di soli 7,4 secondi fra Venicio Toffoli e Andrea De Luna, ma con un totale gara di 49’33″7. Stavolta la Citroen DS3 WRC di Luca Pedersoli e la Skoda Fabia Rally2 di Marco Signor sono giunte al traguardo divise da 8,7 secondi dopo 73 chilometri di prove speciali e un tempo totale dei vincitori di 49’29″1.

Equilibrio micidiale per tutta la giornata con stress fisico ed emotivo da Campionato Italiano, visto che i due sono stati e saranno nuovamente avversari nella massima serie tricolore su asfalto. Dopo i due passaggi consecutivi sulla ps di Barcis-Piancavallo, il vantaggio di Pedersoli era solo di 4 decimi e pareva certo un finale al fotofinish, ma Signor ha mollato un po’ la presa ripassando su Pradis (4,1 secondi) e Clauzetto (4,2 secondi), pagando anche quel mini gap-tecnico che ancora separa le WRC dalle nuovissime Rally2. Delusione cocente per l’attesissimo Filippo Bravi, ko dopo soli 4 chilometri della ps 1 a Pradis in mattinata: in uscita da una curva a sinistra ha perso il controllo della Hyundai i20 Rally2 finendo per picchiare l’anteriore destro. Corsa esaltante invece per l’eroe di casa, Dimitri Tomasso (altra Fabia), terzo sul podio assieme a Cristina Caldart. Il pilota di Frisanco si è prima illuso di poter tenere il passo dei due gentlemen “professionisti”, finendo lungo dopo una chicane, ma è stato bravo a resettare e rimontare su Rudy Andriolo, al traguardo battuto di 2,5 secondi. In chiave pordenonese da segnalare nella top-ten Alberto Carniello (8.) e Denis Babuin (9.) che ha timbrato due volte da quinto sulla Barcis-Piancavallo. Prestazione “turbo” per Marco Zannier, undicesimo con una Renault Clio aspirata portata al limite come sa fare solo lui. Soddisfatto Alessandro Prosdocimo (altra Fabia), tredicesimo assoluto e primo di Alpe Adria Cup.

Tris di Porsche 911 sul podio del rally storico che purtroppo non ha potuto effettuare il secondo passaggio sulla Barcis-Piancavallo (ps 5) causa l’intervento sanitario richiesto in soccorso di uno spettatore colto da malore. Gara quindi accorciata e successo di Beniamino Marsura in 43’35″6 davanti a Massimo Archetti Voltolini staccato di 50,5 secondi, terzo Pietro Tirone a 1’47″5. Ottima prova dei spilimberghesi Luciano e Lorenza Chivelli (Fiat 127 Sport), quarti all’arrivo.

Nella disfida tra le Rally2 dietro al podio di Signor, Tomasso e Andriolo, il buon vecchio Claudio De Cecco (87 vittorie in carriera, di cui al Piancavallo e 2 al Valli Pordenonesi e Piancavallo) sulla sua Hyundai i20 Friulmotor, davanti alle altre Skoda Fabia di Nicola Cescutti, Gianpaolo Boria, Carniello, Babuin e il turco Burak Cukurova. Poi Zannier che spacca il gruppone R5 che poi si richiude fino alla piazzola numero 16 occupata da Alberto Martinelli, portacolori Carnia Pistons. Tra le Rally4, quasi tutte Peugeot 208, la spunta Giacomo Pasa in 52’55″0 sul mai domo Fabrizio Martinis a 16,9 secondi e Gianpaolo Bizzotto a 18,1. Resta dentro il minuto il distacco di Matteo De Sabbata, quarto davanti a Stefano Facchin staccato di altri 45,6 secondi. Bernd Zanon si aggiudica la S1600 in 53’12″6, Christian De Gasperi a 35″3. Dominio di “Zeta” in A6 (54’07″), cinque anni fa la sua vittoria in un’edizione di Piancavallo Storico. Due su tre le K10 all’arrivo con successo di Ivan Curto (Citroen Saxo) in 54’24″1. L’unica N5 di Simone Boscariol ha guadagnato il traguardo in 55’39″3 parimenti all’unica di R3 condotta da Renzo Rampazzo che ha chiuso in 55’55″3. Fabio Soravito (Renault Clio Rs) ha regolato la pattuglia di N3 in 55’59″2 con Alessandro Cepek (idem Clio) a 1’00″9, mentre nell’affollata N2 si è imposto Dimitri Cortese in 56’58″4 su Manuel Drigo a 33″9 e Alberto Orioli a 40″2 (tutti su Peugeot 106). Molto interessante la sfida “baby” tra neopatentati su Rally5: vittoria di Marco Zanin in 56’31″9 ma non ha certo sfigurato Matteo Doretto a 34″9. Il secondo posto alle spalle del fenomeno Zannier in A7 (51’57″6) è di Nelso Miu, il terzo di Arianna Breatta Doriguzzi. Solitaria N4 la Mitsubishi Lancer Evo II di Marco Zavagno in 57’01″5. Poker di A5 superstiti in piazza Italia a Maniago e successo di Alex Cao (Mg Rover Zr 105) in 59’22″7. Oltre l’ora cronometrata, ma comunque in piazza a festeggiare l’agognato traguardo Fabio Peruzzo (Renault Twingo Rs) di RS 1.6 Plus in 1:00’48″9, Igor Repezza (Peugeot 106 Rallye) di Classe RS 1.6 in 1:00’51″0, Matteo Granelli (Mg Rover Zr 160) di RS 2.0 in 1:03’45″5. Nella gara nazionale partiti 125, arrivati 87 concorrenti.

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