CRZ, al Rally Terra di Argil trionfa l’equipaggio Tribuzio – Cipriani

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Alle sue spalle nell’ordine si sono piazzati Giannetti-Pizzuti a(e Liburdi-Silvaggi

Terra di Argil

Podio Rally Terra di Argil

Vittoria per l’equipaggio ciociaro composto dal pilota Carmine Tribuzio e dal navigatore Fabiano Cipriani su Skoda Fabia, nella 9^ edizione Rally Terra di Argil, valido quale terzo appuntamento del Campionato Rally 7ma Zona a massimo coefficiente. Alle sue spalle nell’ordine si sono piazzati GiannettiPizzuti a 21”5 (Skoda Fabia) e LiburdiSilvaggi a 31”9.

Carmine Tribuzio, che si è imposto in cinque delle nove prove speciali in programma (tre da ripetersi per tre volte), è andato in testa fin dall’inizio, conservando la leadership fino alla fine. Alle sue spalle si è scatenata la lotta per il secondo posto, che ha visto per circa metà gara Andrea Minchella e Jessica Longo controllare i diretti rivali Emanuele Giannetti e Felice Pizzuti, subendo però il sorpasso di questi ultimi dopo la quinta prova speciale. Per Minchella un calo fisico nelle ultime prove lo facevano poi scendere fino al quinto posto assoluto. Il terzo gradino del podio veniva così preso dal ceccanese Stefano Liburdi che in coppia Valerio Silvaggi ha ben figurato soprattutto nella prova speciale di casa “La Badia”, vincendo nel primo e nel terzo passaggio sulla prova speciale a lui cara, dove ha fatto la differenza nella lotta per la conquista del podio. Immediatamente ai piedi del podio troviamo il salernitano Gianluca D’Alto in coppia con Mirko Liburdi (Skoda Fabia), autori di una gara molto regolare.

Già detto della quinta posizione di Minchella, alle sue spalle si è piazzato Tonino Di Cosimo (Skoda Fabia) in coppia con Doriano Maini, staccati di 56” dal vincitore. Molto più distanziati i ceccanesi Bucciarelli-Silvaggie settimi a 2’02”, davanti a Luca Santoro e Giulia Taglienti che con la loro Mitsubishi Evo IX hanno spezzato l’egemonia delle vetture R5. Chiudono la top ten Trotta-Lepore, velocissimi con la Super 1600 e Simone Taglienti in coppia con Marco Martini vincitori con la loro Peugeot 208 dell’affollata classe Rally 4. Da segnalare i ritiri di Gabriele Pompili nella quarta prova speciale mentre occupava la terza posizione assoluta e del rientrante Max Rendina per problemi al motore della sua Skoda Fabia.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

CARMINE TRIBUZIO: “Abbiamo cercato di non fare errori usando la prova difficile e lunga de Le Fontane per amministrare e le altre due per cercare di vincere. Ogni piccolo errore a ‘Le Fontane’ può costare caro perché è velocissima. Questi quindici punti ci servivano davvero nella classifica del Campionato di Zona per recuperare degli imprevisti accaduti nel periodo precedente”.

STEFANO LIBURDI: “La differenza l’ho fatta a Ceccano, abbiamo peccato un po’ nei primi passaggi però mano a mano l’abbiamo conosciuta e abbiamo preso sempre più confidenza. Abbiamo avuto qualche piccolo problema sulla vettura all’inizio però tutto sommato è andata bene. Voglio fare i complimenti all’organizzazione per la riuscita di questo rally, che merita molto di più della Coppa Italia, e per il calore che hanno fatto sentire a noi piloti”.

EMANUELE GIANNETTI: “E’ stata una gara bellissima, molto selettiva. Purtroppo nel primo passaggio delle prime tre prove di questa mattina ho sbagliato la valutazione del setup della macchina e mi ha fatto perdere 13 secondi e non mi ha permesso di lottare per la vittoria. I presupposti c’erano tutti. Però va bene così, già essere all’arrivo è molto difficile e mi fa piacere”.

GIANLUCA D’ALTO: “Siamo usciti dall’ultimo parco assistenza credendo di poter attaccare e puntare al podio. Ci abbiamo creduto perché Pofi era più congeniale a noi. Però era impossibile mantenere il passo dei concorrenti locali. Siamo comunque soddisfatti, già sapevamo che con le persone che c’erano era una gara difficile”.

ANDREA MINCHELLA: “Ho provato ad attaccare alle prime prove, poi ho avuto un mio calo ed ho visto che oltre non potevo andare ed ho cercato di limitare i danni alzando il tempo di due secondi a chilometro. Ho preferito portare la gara a termine”.

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