Signor e Bernardi non lasciano spazi agli avversari del Rally Valli della Carnia
I vincitori: “Qui è speciale vincere circondati da un tifo caldissimo”
Spettacolare, divertente, seguitissimo a dispetto di polemiche pretestuose create sui social da manciate di detrattori misconosciuti. L’8° Rally Valli della Carnia si è ripreso l’affetto della gente in piazza ad Ampezzo, nei comuni attraversati dalla corsa e lungo le prove speciali, confermando una qualità organizzativa di alto profilo, visto che negli ultimi due anni delle squadre ufficiali del mondiale hanno scelto proprio questa zona per condurre dei test ufficiali, con l’impegno dei volontari di Carnia Pistons.
Poche storie, stavolta Marco Signor e Patrick Bernardi hanno letteralmente dominato e conquistato il loro secondo sigillo dopo quello del 2019, più combattuto e incerto. La Skoda Fabia Rally2 del trevigiano (foto Lorenzo Martinich – Pro One Media), guidata con perizia dall’inizio alla fine, è parsa inavvicinabile dagli avversari sin dalle prime battute di ieri, il doppio crono spettacolo di “Voltois” e il doppio sprint in discesa di “Avaglio” fino a Villa Santina. Oggi Signor ha approfondito il solco con la tripla di “Val di Lauco”, smorzando il ritmo solo nel primo dei due passaggi sul “Passo Duron”. Tempo totale 52’59’’0 e una dichiarazione di gratitudine all’arrivo: “Qui è speciale vincere circondati da un tifo caldissimo”.
Filippo Bravi ed Enrico Bertoldi, vincitori l’anno scorso, con il n.1 sulla Hyundai i20 Rally2 avevano una montagna di pressione addosso. Tanto più perché reduci da due battute a vuoto consecutive, la finale di Coppa Italia dello scorso autunno e il Piancavallo in maggio, in chiaro debito di confidenza con la vettura Friulmotor riassettata solo allo shake down di Socchieve. Quarti ieri sera ed estromessi dal podio, oggi sono andati all’attacco timbrando il miglior tempo sulla ps 6 e conquistando una meritata piazza d’onore a 51’’1 dalla vetta. Alle loro spalle Rudy Andriolo e Manuel Menegon, terzi a 1’00’’0 con un’altra Skoda Fabia Rally2, ammettendo qualche limite di rendimento in una sfida ad alta tensione emotiva che li ha coinvolti al massimo.
Giù dal podio ma strepitosi gli Over 55 Claudio De Cecco e Jean Campeis, ancora “sul pezzo” con l’altra Hyundai i20 rally2 del manager manzanese. Certo dalla conta dei migliori sono scivolati fuori quasi subito Dimitri Tomasso e Matteo Turatti, vincitori nel 2014. Ieri sera un testacoda sulla prima di “Avaglio” e ritardo di quasi 30’’, stamattina una toccata a fine “Passo Duron”, prova sospesa e ritiro. Così dal quinto al nono posto assoluto hanno concluso le Skoda di Federico Laurencich, Nicola Cescutti, Paolo Pesavento e Alberto Martinelli. Una penalità ha estromesso dai dieci Enrico Zille e la sua Ford Fiesta Rally2, mettendo dentro la Renault Clio Williams di Marco Zannier, a sua volta dominatore della Classe A7.
Il driver pordenonese ha fatto come sempre il fenomeno in confidenza con il suo mezzo preparato in casa, sul podio di A7 Stefano Paronuzzi e Matteo Righini. Dominio quasi netto di Bernd Zanon tra le Renault Clio Super 1600, però Marco Marchiol ha chiuso a 36’’6 e il francese Anthony Raoult a 53’’1. Non sono bastati sei graffi su Peugeot 208 a dare il successo di Classe a Giampaolo Bizzotto, attardato da un problema meccanico, quarto della Rally4 dietro a Giacomo Pasa, Matteo De Sabbata e Fabrizio Martinis finalmente al volante nell’amatissima Carnia. Prestazioni super per Gabriele Bassutti su Peugeot 106, diciannovesimo assoluto e primo di A6 non lasciando spazio a Carlo Zinutti, comunque bravo a restare sotto il minuto (59’’9) con Mattia Ghion buon terzo ma a 2’24’’1. Confronto serrato nella N2 carica di rivalità (26 al via). Alla fine l’ha spuntata Dimitri Cortese precedendo Nicola Florit di 14’’1 (entrambi su Peugeot 106), terzo a 45’’2 Luca Benincà (Citroen Saxo Vts). Da segnalare che Alberto Orioli (altra Peugeot 106) era al comando d’un soffio ieri sera e ancora in lizza per la vittoria di Classe prima del ritiro sulla seconda di “Val di Lauco” (ps 7).
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