Il ruggito del Jolly Club, uno sguardo al passato e uno, pesante, al futuro

Dalla rinascita del Jolly Club, nell’ormai lontano 2007, grazie alla caparbietà e alla passione di Andrea Guidi, di cose ne sono state fatte tante.
Negli anni il patron del Jolly si è avvalso, oltre che della supervisione di Roberto Angiolini, della preziosa collaborazione di Riccardo Mariotti, prima come amico appassionato e poi in qualità di socio.
Sono nate valide collaborazioni con realtà che operano nel motorsport a 360°, spaziando quindi dalle quattro alle due ruote come negli anni d’oro del Jolly. Una su tutte, la collaborazione col Team Granducato che ha portato quest’ultimo ad aggiudicarsi nel 2021 il mondiale a squadre nell’enduro d’epoca.

Numerosi gli eventi organizzati attorno al mondo dei motori ma una menzione particolare la meritano quelli legati alla campagna sulla sicurezza stradale che Jolly Club ha portato avanti assieme a Progetto Italia.

Parallelamente a tutto ciò nasceva anche Jolly Club Slovacchia, gestito dal gentleman driver Claudio Cappagli e grazie al quale numerose vetture sia moderne che storiche sono tornate a calcare le scene rallistiche portando il glorioso nome del Jolly Club in tutta Europa.
Da due stagioni è anche disponibile per programmi o singole gare una performante Toyota Yaris GR “Trofeo” by Jolly Club.

Insomma, di progetti interessanti negli ultimi anni ne sono stati portati avanti molti, ma nel 65° anniversario dalla fondazione del Jolly, Andrea Guidi ha deciso che sia giunta l’ora di mantenere la promessa fatta a Roberto e Renata Angiolini alcuni anni fa, cioè quella di riportare il Jolly Club ad alti livelli.

Per questo finale di stagione sono infatti previsti gli inserimenti di nuovi piloti sia per i rally moderni che negli storici tra cui un giovanissimo e promettente “figlio d’arte” sul quale il Jolly Club ripone le speranze per il prossimo futuro.
Presto verranno resi noti nomi e programmi per questo finale di stagione che si preannuncia davvero avvincente.