CIRT, il Rally Adriatico festeggia 30 edizioni, si conferma ancora tricolore e pensa al territorio
Un percorso in parte rivisto, abbracciato da un territorio che farà la sua parte per farsi conoscere bene al mondo del motorsport
Poco meno di due mesi, per arrivare all’edizione numero 30 del Rally Adriatico, una delle competizioni di rally su terra più iconiche d’Italia, vero e proprio patrimonio del motorsport nazionale. Sarà un’edizione particolare, quella appunto di ben tre decenni di matrimonio con lo sport, quella del Rally Adriatico di quest’anno, organizzato da PRS Group, previsto dal 19 al 21 maggio, seconda prova del Campionato Italiano Rally Terra. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK)
UNA STORIA COSTANTEMENTE “TRICOLORE”
E’ una lunga tradizione, quella propria di questo rally, che vide la luce ai primi di settembre del 1994, allora con il nome del “Rally del Mobile”, di stanza a Pesaro. Negli anni il rally si è visto transitare, da Fano, da Ancona, Senigallia, Numana e, dal 2011, da Cingoli, sino ad arrivare a toccare Urbino dallo scorso anno, dove la gara ha trovata ampia accoglienza dal territorio e dalle sue Amministrazioni.
Sotto il lato puramente sportivo, la manifestazione fa parte, fin dalla seconda edizione, del rallismo di alto livello nazionale, prima con i galloni del “Trofeo Tradizione Terra”, divenuto poi “Trofeo Rally Terra” nel 1997, mentre risale al 2001, con l’ottava edizione e la vittoria di Franco Cunico, l’ingresso nel Campionato Italiano Rally, validità che la Federazione ha riconfermato di anno in anno, riconoscendo la bontà dell’operato di PRS Group. Soltanto le edizioni numero 14, 15 e 18 non sono state incluse nel calendario della massima serie tricolore per via della rotazione delle gare, ed oggi è tappa imprescindibile del “tricolore” su terra.
GRANDI STIMOLI CON URBINO ANCORA CENTRO PROPULSORE
Il Rally Adriatico torna nuovamente nella magnifica città natale di Raffaello Sanzio, abbracciata dalle morbide colline che scendono verso il Mar Adriatico, nell’entroterra pesarese, il cui centro storico è patrimonio UNESCO. Luoghi di straordinaria bellezza, scenari unici di un territorio che guarda molto al turismo ed in questo l’indotto ricettivo del territorio, con il rally Adriatico ed il suo grande seguito di praticanti ed appassionati, avrà un ulteriore stimolo. Sport e turismo, dunque, come volàno per la valorizzazione territoriale e la Città di Urbino in questa unione di intenti ci crede con entusiasmo.
Ma è tutto un territorio, il protagonista della gara, abbracciandola con scorci mozzafiato. Da una parte c’è il percorso, in parte rivisitato da quello dello scorso anno, dall’altra vi è lo scenario che propone, grazie alla fiducia ed all’ampia collaborazione dei comuni interessati, oltre ad Urbino, vi sono Cagli e Fermignano, con i quali già dallo scorso anno si è instaurato un forte rapporto che guarda alla valorizzazione dei luoghi.
IL 2023: UN PERCORSO RINNOVATO ED UN PENSIERO AL FESTEGGIARE I 30 ANNI
Trenta anni di matrimonio con lo sport sono un traguardo considerevole, che PRS Group ha intenzione di festeggiare al meglio con iniziative che sono al vaglio dello staff organizzativo e possano andare a coinvolgere piloti, addetti ai lavori ed appassionati oltre all’intero territorio.
Si stanno intanto ultimando i dettagli del percorso, nell’entroterra pesarese, con Cagli e la sua zona verocuore pulsante delle sfide con il cronometro. Un tracciato che sarà certamente di elevato livello tecnico, rinnovato nei contenuti ed ovviamente Urbino avrà il proprio ruolo centrale con partenze ed arrivi e quartier generale organizzativo. Il territorio è pronto ad accogliere la gara ed i suoi attori ed i tanti appassionati di motorsport in un fine settimana che si annuncia “caldo” e spettacolare, visto il livello qualitativo che quest’anno propone il Campionato Italiano su terra.
URBINO
Un nome celebre in tutto il mondo. Tra la valle del Metauro e la valle del Foglia, Urbino è uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva ancora oggi il fascino artistico e l’eredità architettonica. Adornata da edifici in pietra arenaria, la città e circondata da una lunga cinta muraria in cotto e vanta un’immensa ricchezza storica e artistica. Da semplice borgo divenne la “culla del Rinascimento” e, ancora oggi, passeggiando per il suo centro storico se ne respira l’aria quattrocentesca. Nel 1998 Urbino si è guadagnata l’onore di entrare nella World Heritage List dell’UNESCO per esser stata un punto d’attrazione per i più illustri studiosi e artisti del Rinascimento da ogni parte d’Italia e del Mondo e per aver influenzato il progresso culturale nel resto dell’Europa, riuscendo a mantenere quasi intatto il suo eccezionale complesso urbano.
Il periodo di massimo splendore di Urbino è legato al Quattrocento, grazie all’apporto di Federico di Montefeltro. In quegli anni d’oro Urbino acquisì quell’eccellenza monumentale e artistica che le permise di estendere la propria influenza al resto d’Europa. La città diventò una magnifica corte principesca ospitando il meglio che la cultura umanistica rinascimentale italiana potesse offrire in quel momento: Piero della Francesca, Luciano Laurana, Leon Battista Alberti e Giovanni Santi, padre di Raffaello. Urbino è conosciuta nel mondo soprattutto per aver dato i natali a Raffaello Sanzio, considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo e fra i massimi interpreti del concetto estetico “del bello”, avendo vissuto una parabola lavorativa relativamente breve ma estremamente prolifica e profondamente innovativa. Famosa è anche l’Università, che catalizza ogni anno studenti da tutto il mondo.
CAGLI
Il comune di Cagli sorge in provincia di Pesaro e Urbino, su un altopiano stretto dai fiumi Bosso e Burano, confluenti del Metauro. Abitata anticamente dagli umbri e dai romani, Cagli fu tra i capisaldi della Pentapoli montana bizantina (con Fossombrone, Gubbio, Jesi e Urbino). Cale o Cale vicus, in epoca romana, venne trasformato da stazione per il cambio dei cavalli in un importante arteria consolare che collegava Roma con Rimini. Nell’ambito del territorio comunale, in località Monte Martello, sorge l’interessante santuario di S.Maria delle Stelle, edificato nel 1475, che ingloba una celletta preesistente impreziosita da affreschi trecenteschi. Località del cagliese degna di nota è Pianello, sito ai piedi del monte Nerone (m.1525), là dove il Certano, il Giordano e il Fiumicello confluiscono tra loro per dar vita al Bosso. Il “Giuoco dell’Oca” che si disputava a Cagli già nel 1543, oggi viene riproposto la prima e la seconda domenica di agosto.
FERMIGNANO
Fondata dai Romani, Fermignano fu scenario della battaglia del Metauro che vide la sconfitta dell’esercito cartaginese, comandato da Asdrubale, per opera dei Romani nel 207 a.C. La leggenda vuole che sulla collina di Montelce vi sia il sepolcro di Asdrubale, visitato da Montaigne, Giacomo Leopardi e Giovanni Pascoli. Città natale del grande architetto rinascimentale Donato Bramante, presenta delle strutture architettoniche significative, quali il complesso monumentale dell’alta torre medievale delle Milizie e del ponte romano a tre arcate sul fiume Metauro. Lungo la strada Provinciale Metaurense si trova invece la Villa Gentilizia Isola, una residenza di campagna di Federico Bonaventura che ospitò, nel 1578, Torquato Tasso che qui compose la “Canzone al Metauro”.
La Gola del Furlo si estende anche nel territorio di Fermignano. Si tratta di un’area protetta caratterizzata da un paesaggio in parte collinoso, in parte aspro e roccioso.
Ogni anno, la prima domenica dopo Pasqua, si può assistere allo storico torneo del Palio della Rana e sempre in costume, a fine estate, al “Gran Premio del Biciclo Ottocentesco”: antiche rievocazioni di una località moderna e attiva.
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