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L’UE si adatta? Prospettive più lunghe per i piccoli motori a combustione

Le auto a combustione più piccole e economiche possono avere ancora alcuni anni di vita. Gli Stati membri si sono opposti congiuntamente all’introduzione della rigorosa normativa Euro 7 nel 2025. Le proposte radicali del 2022 avrebbero comportato notevoli aumenti di costo e il ritiro di molti modelli, rendendo la loro produzione non redditizia. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK)

Il Consiglio dell’Unione Europea ha acconsentito lunedì 25 settembre a una riduzione delle normative Euro 7. La proposta di abbassare i nuovi requisiti per i veicoli a combustione è stata presentata dalla Spagna ed è stata sostenuta dai ministri degli altri Stati membri.

L’accordo raggiunto a Bruxelles ha permesso di adottare una nuova posizione negoziale per il dibattito con il Parlamento Europeo e la Commissione Europea. Questo approccio di compromesso potrebbe salvare dalla scomparsa le auto a combustione più piccole e convenienti, la cui produzione potrebbe diventare non redditizia entro due anni.

La normativa Euro 7 avrebbe un impatto negativo sui veicoli diesel. I produttori europei sostengono che l’introduzione della normativa Euro 7 nel 2025 nella sua forma originale avrebbe comportato benefici ambientali troppo modesti rispetto ai costi che dovrebbero affrontare. Per i consumatori, ciò significherebbe enormi aumenti di prezzo (più grandi di quelli attuali!) e, molto probabilmente, la fine dei motori diesel nelle automobili. (Scopri la password dell’App Sportity dell’Albo Gara LINK)

Aumenti di prezzo e il ritiro dei veicoli diesel non sono gli unici problemi. L’adeguamento alle nuove normative sarebbe poco conveniente per il settore in declino del segmento A e del segmento B, quindi le aziende semplicemente “spegneranno le luci”. Carlos Tavares, CEO del gruppo Stellantis, avverte che ciò limiterebbe la mobilità delle famiglie meno abbienti.

La “vecchia” normativa Euro 7 potrebbe danneggiare anche l’elettrificazione? Luca de Meo, CEO di Renault, ha commentato la questione e ha sottolineato un effetto collaterale sorprendente dell’adozione di regole così rigorose. Secondo lui, la normativa Euro 7 nella versione proposta dalla Commissione Europea nel 2022 colpirebbe lo sviluppo della mobilità elettrica!

Come è possibile? I produttori sarebbero costretti a dirottare risorse e “capacità di ingegneria” per sviluppare nuovi motori a combustione interna dotati di soluzioni estremamente costose. De Meo, facendo riferimento al divieto di vendere veicoli a combustione interna a partire dal 2035, ha definito ciò un “investimento in qualcosa senza futuro”. Vedremo cosa ne penseranno il Parlamento europeo e la Commissione europea.

Giuseppe Di Gesù

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