La manifestazione non era autorizzata, ammenda e sospensione per 9 licenziati
Sospensione delle licenze per due mesi e l’imposizione di un’ammenda di 260,00 euro
La Tribunale Federale si è espressa questa settimana nei confronti di nove licenziati che lo scorso anno, a giugno 2023, avevano preso parte ad una manifestazione non autorizzata in pista. Il Tribunale Federale di AciSport, presieduto dal Cons. Roberto Bucchi e con la partecipazione dei membri Gen. Ugo Marchetti e Cons. Achille Sinatra, ha emesso una sentenza il 18 gennaio 2024 in relazione a una manifestazione automobilistica non autorizzata che si è svolta il 25 giugno 2023 presso il circuito di Limatola organizzato da AD Sannio Motorsport, non licenziata, ed è stato denominato “2^ Coppa Tutti in pista”. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK)
Questo intervento si aggiunge a precedenti occasioni in cui la Federazione ha dovuto esprimersi su eventi simili, sottolineando la continuità nell’azione disciplinare dell’ente. La segnalazione dell’evento è giunta dal Fiduciario Regionale della Campania sig. Pasquale Cilento, evidenziando la partecipazione di diversi licenziati. Nonostante le difese presentate, che invocavano il carattere ludico dell’evento o la mancata conoscenza delle norme, il Tribunale ha rilevato la natura agonistica dell’evento, contraria alle disposizioni del regolamento Sportivo Nazionale.
Gli incolpati coinvolti in questa vicenda sono: Giuseppe Cinque, Ivan De Varti Pastorale, Sebastiano Falco, Luigi Ilario, Michele Mazzariello, Gioacchino Pirone, Pasquale Russo, Giuseppe Salemme e Michele Staiano. Ciascuno di loro è stato ritenuto responsabile per la partecipazione all’evento non autorizzato, con conseguente sospensione delle licenze per due mesi e l’imposizione di un’ammenda di 260,00 euro.
Questa decisione conferma l’impegno di AciSport nel garantire il rispetto delle normative che regolano le manifestazioni sportive automobilistiche, sottolineando l’importanza della sicurezza e della regolarità delle competizioni. Il caso evidenzia l’essenzialità di una collaborazione proattiva tra piloti, organizzatori e autorità federative per prevenire situazioni simili in futuro. (Leggi qui la sentenza LINK)
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