In pista

Omar Magliona: “Correre con i Prototipi mi fa sentire ancora ragazzino”

Si scrive Mores ma si legge Magliona: il Circuito Franco di Suni o Circuito di Sardegna è infatti di proprietà della famiglia del sassarese che domenica ha vinto gara 2 nel Campionato Italiano Sport Prototipi al Mugello, terza delle sei tappe della stagione 2024. “Ospitiamo eventi, non competizioni. Sono 18 anni che lottiamo con la burocrazia per allungare il circuito (ora misura 1,7 km, l’obiettivo è arrivare a 5 km ma il primo step è portarlo a 3,2 km; n.d.r.)”, spiega Omar, che trascorrerà a casa questo periodo estivo, anche se il calendario dell’impianto ad agosto si dirada molto. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)

Omar come ci si sente dopo aver finalmente rotto il ghiaccio con la vittoria nel CISP?

“Io non sono arrivato sicuramente ieri, ho alle spalle tanti risultati importanti. Quindi quando mi “arrabbio”, lo faccio perché conosco il mio potenziale e so cosa posso offrire”.

Nelle prime due tappe, quando i risultati non arrivavano non ha mai dubitato delle sue prestazioni?

“Mai: se dovessi essere io il problema, sarei il primo a farmi da parte. Per questo ho spinto per correre con Bad Wolves e ringrazio di questa opportunità la famiglia Bellarosa. Io vivo lo sport motoristico sin dalla nascita, mio padre correva prima di me per cui so quello che dico. Chiaramente ora c’è da affinare le qualità di guida in base alla vettura perché, non essendoci un numero di cavalli abbastanza importante, devi escogitare una tecnica differente e cercare di metterla in pratica il meglio possibile”.

Si sente in grado di lottare ancora per il campionato?

“Molto dipenderà dalla fortuna. Certo è che qualcuno dovrà rivedere la guida perché il Prototipo è una macchina professionale, da pilotare con molta attenzione. Vedo certi comportamenti che, secondo me, snaturano quello che è questa serie: le botte, le sportellate, le gomme nella terra. Per quel che riguarda il destino del mio campionato, la gara chiave sarà la prossima a Imola (6-8 settembre; n.d.r.) perché non ci ho mai girato”.

E delle altre due dove si correrà, Vallelunga e Monza, quale preferisce?

“Io amo Vallelunga. Tanti mi dicono che quando gireremo a Imola, cambierò idea. Non vedo l’ora di farlo”.

Lei in pista si sta confrontando con una serie di ragazzini. In particolare in squadra con lei c’è Mattia Marchiante che a 15 anni ha vinto sabato gara 1 al Mugello: come li giudica?

“Sono molto agguerriti. Il salto dal kart all’automobile è notevole ma bisogna tenere in considerazione il fatto che corriamo in un momomarca dove la differenza la fanno la prestazione del motore e la regolazione del telaio. Questi ragazzi rappresentano un cambio generazionale e dunque facciamo tutti il tifo per loro, purtroppo non è facile reperire il sostegno economico necessario”.

Pregi e difetti della Wolf GB08 Raiden?

“Pregi: senz’altro la sicurezza. Halo è un sistema di ultima generazione che ci tutela da eventuali ribaltamenti. Se dovessi trovare un difetto, direi la frenata. Che non efficiente come la vorrei io”.

Lei ha corso e vinto tanto nelle gare in salita: perché ha poi deciso di passare alla pista?

“Per stanchezza: dopo 20 anni che facevo sempre le stesse cose, che si andava sempre negli stessi posti. E poi la pista è sempre stata il mio sogno da ragazzino dopo aver finito coi kart. Ma ai tempi ci volevano tanti soldoni. Il Campionato Sport Prototipi ha costi contenuti e, anche se ora ho 46 anni, mi sento di nuovo un ragazzino. Un nuovo Omar, che affronta con grande stimolo, con grande determinazione e piacere di farlo questo campionato. Qualche volta mi arrabbio perché le cose non vanno come vorrei, ma sono un sanguigno. La passione che mi ha trasmesso mio padre è talmente forte che mi porta a vivere con intensità questa disciplina sportiva. Ma posso dire ancora una cosa?”

Prego.

“Voglio esprimere un senso di gratitudine alle aziende che mi sostengono, alla mia scuderia e alla famiglia Bellarosa che mi ha coinvolto in questo progetto di cui sono entusiasta”.

Giuseppe Di Gesù

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