José María Ponce “Che le restrizioni al pubblico siano obbligatorie, non un eccesso del promotore”
Il veterano pilota grancanario interviene alla vigilia del Rally Islas Canarias: tra entusiasmo per la gara e dure critiche alla gestione della sicurezza

José María Ponce
Alla vigilia dell’edizione 2025 del Rally Islas Canarias, lo storico pilota José María Ponce ha affidato ai suoi canali social un lungo intervento in cui riflette sull’evoluzione della gara, sugli aspetti positivi dell’ingresso nel Mondiale e su alcune criticità che – a suo dire – meritano attenzione, in primis la gestione della sicurezza e l’accessibilità del pubblico. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)
Ponce, che prese parte alla prima edizione del rally 49 anni fa, si è detto fiero del percorso compiuto dall’evento, oggi parte del FIA World Rally Championship, e ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo traguardo: organizzatori, piloti, team, media e appassionati. Tuttavia, non ha nascosto un certo rammarico per quanto accaduto nel recente passato.
«Nonostante la mia indignazione per l’incidente che ci ha coinvolti, ho rinunciato ad azioni sportive per non compromettere la presenza del Mondiale alle Canarie – ha scritto – ma sono ancora in corso iniziative extra sportive».
Il riferimento è al grave episodio in cui, secondo Ponce, lui e il navigatore Carlos Larrodé sarebbero rimasti senza assistenza medica immediata dopo un incidente, poiché l’organizzazione avrebbe preferito non interrompere la prova speciale per evitare penalizzazioni nella valutazione dell’evento.
Il pilota punta il dito contro Germán Morales, organizzatore della gara, e contro i vertici federali locali, accusati di aver taciuto su quanto accaduto “Impossibile dimenticare chi aveva il dovere di tutelarci e non lo ha fatto – scrive – i presidenti delle federazioni di Las Palmas e delle Canarie, Pepo Batista e Miguel Ángel Domínguez, hanno voltato lo sguardo”.
Ponce si augura che l’esperienza non si ripeta, anche grazie alla presenza di un direttore di gara “non più controllato” dall’organizzatore, e sottolinea la necessità di un rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per la tutela sia dei concorrenti che del pubblico.
Nel suo messaggio c’è spazio anche per una riflessione sull’accesso limitato degli spettatori, tema caldo tra gli appassionati “Voglio credere che tutte le restrizioni siano davvero imposte dalle normative, e non un eccesso del promotore per ridurre il rischio di dover rimetterci economicamente negli anni futuri”.
Nonostante le critiche, Ponce riconosce che il Rally Islas Canarias rappresenta un’occasione unica per l’arcipelago “Un evento del Mondiale si svolge solo dove c’è capacità economica per sostenerlo. E alle Canarie questa gara significa turismo, visibilità internazionale e ricadute economiche importanti per l’isola”.
Infine, un pensiero agli equipaggi canari al via “Non gareggiano per punteggi regionali o provinciali, ma per visibilità, per i loro sponsor e per l’orgoglio di tutti noi. Li accompagneremo col cuore e con il tifo. In bocca al lupo e lunga vita al rally.”
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