Sanremo 1980, quando Fiorio giocando di astuzia aggirò lo sciopero degli operai

0

Nel 1980 la Fiat si giocava il suo terzo titolo mondiale, ma in fabbrica non tirava una bella aria, eppure…

rally sanremo 1980

Walter Röhrl con il fido navigatore Christian Geistdöfer e la Fiat 131 - Rally di Sanremo 1980

Il 1980 è un anno di grande agitazione per il gruppo Fiat. Siamo in piena crisi energetica sfociata seriamente l’anno prima e ovviamente il mondo dell’auto ne risente, in primis la prima casa automobilistica italiana che già nel mese di maggio mette in cassa integrazione, per una settimana, ben 78.000 operai. L’operazione viene ripetuta i primi di settembre con l’annuncio della cassa integrazione a zero per 22.000 operai e 2.000 dipendenti. Ma è il successivo annuncio di circa 14.000 licenziamenti che agita le acque.

La classe operaia ovviamente non ci sta e proclama immediatamente uno sciopero generale con lo stabilimento di Mirafiori che viene bloccato dal picchettaggio agli ingressi. Il clima è rovente. Sul piano sportivo le cose, invece, vanno benissimo. Le 131 hanno dominato la scena iridata, avendo trionfato nei rally di Montecarlo, Portogallo, Argentina e Mille Laghi. La casa italiana è in testa al mondiale costruttori e Walter Rohrl è in testa al mondiale piloti.

In pieno sciopero c’è in programma il Rally di Sanremo, previsto dal 7 al 10 ottobre. In fabbrica ci sono i picchetti degli operai e le vetture sono bloccate insieme ai furgoni per le assistenze e i ricambi in Corso Marche. La Fiat non può ovviamente saltare il rally di casa anche perchè in caso di vittoria si assicurerebbe il titolo costruttori. In realtà anche se gli operai sono in sciopero l’attività sportiva viene tollerata dalle maestranze, ma la preparazione delle vetture ufficiali va molto a rilento. Partono dunque le trattative: i lavoratori si dichiarano disponibili a “liberare” le vetture solo se correranno con lo slogan “No ai licenziamenti”. Proposta che non può essere accettata ovviamente dal direttore sportivo. Ecco che Cesare Fiorio ha il suo solito colpo di genio. Niente team ufficiale in gara e vetture recuperate presso i team satellite: quella di Rohrl dal Jolly Club, quella di Alen dal team 4 Rombi Corse e quella di Bettega dal River team.

La prima sarà bianca, la seconda avrà i colori Olio Fiat e la terza sarà azzurra. Questa le versione ufficiale. In realtà c’è sotto anche un accordo segreto con i sindacalisti: dal reparto corse usciranno i motori ufficiali per le vetture e parte dei ricambi. Parte quindi l’operazione Sanremo 1980. Le auto di Alen e Bettega provengono effettivamente dai rispettivi team di origine e vengono sottoposte ad alcune modifiche prima del via. Quella di Rohrl invece viene fatta sgattaiolare dal reparto corse e si tratta di un esemplare usato per le prove del Tour de Corse, previsto dopo il Sanremo. Essendo preparata per l’asfalto, ha la scossa alleggerita e questo crea qualche timore considerato che il Sanremo è una gara mista terra-asfalto. In un pollaio in Liguria la vettura diventa totalmente bianca e passa quindi sotto le insegne del team Jolly Club. Nei fatti le auto diventano vere e proprie auto ufficiali. Le squadre dei meccanici vengono allestite prelevandone alcun dalle rispettive scuderie che hanno fornito le vetture, mentre altri provengono dalla squadra corse. Questi ultimi, per evitare problemi con i sindacati hanno preferito prendere saggiamente un periodo di ferie.

Il rally è ricco di colpi di scena. All’inizio la leadership passa più volte di mano tra Rohrl e Cerrato, ma poi è Alen con la 131 Olio Fiat a guidare le danze, nonostante gravi problemi di motore che non rende al meglio. Purtroppo per lui sarà la frizione a tradirlo e a costringerlo al ritiro. Chi fa faville è Cerrato con la Opel Ascona 400 che per alcune PS guida la gara e poi rimane nelle posizioni di vertice fino a quando non si ritira per la rottura dell’albero di trasmissione alla fine dell’ultima tappa. Rohrl ha quindi in pugno il rally e suggella il trionfo aggiudicandosi pure le ultime prove del rally. Bettega chiude invece al sesto posto dopo una bellissima rimonta durata tutta la gara. Per il giovane alfiere Fiat il rally era infatti partito subito in salita con una penalità di 13 minuti al primo controllo orario a causa di un problema alla sua vettura. Nella classifica finale Rohrl precede i due ufficiali Ford, Vatanen e Mikkola, e quindi la Fiat conquista matematicamente il suo terzo alloro iridato costruttori. Il tedesco invece  allunga nel mondiale piloti e con il secondo posto al Tour De Corse 15 giorni dopo si aggiudicherà il suo primo mondiale. Quattro giorni dopo la vittoria del Sanremo, per le vie di Torino andò in scena la famosa marcia dei 40.000 che sbloccò le trattative con i sindacati e che portò al ritiro dei 14.000 licenziamenti.

Rispondi