L’AGCOM conclude l’istruttoria su ACI: nessuna violazione riscontrata
L’AGCOM chiude l’indagine su ACI: nessuna violazione accertata, confermato equilibrio tra ruolo regolatorio e concorrenza nel motorsport
Dopo un anno di indagini e analisi approfondite, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) ha chiuso il procedimento contro l’Automobile Club d’Italia (ACI) e le sue affiliate, ACI Sport e Club ACI Storico, dichiarando che non vi sono elementi sufficienti per configurare una violazione dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). La decisione, pubblicata nel primo Bollettino ufficiale del 2025, segna un punto di svolta in un caso che aveva sollevato grande attenzione nel settore automobilistico italiano. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)
L’indagine era stata avviata in seguito a segnalazioni di presunti comportamenti anticoncorrenziali da parte di ACI. Secondo i denuncianti, la federazione avrebbe ostacolato l’organizzazione di manifestazioni automobilistiche ludico-amatoriali, sfruttando il proprio ruolo di ente regolatore per favorire eventi organizzati sotto la propria egida. Tra le accuse più rilevanti figuravano l’invio di lettere di diffida alle Prefetture per bloccare eventi non affiliati ad ACI e la presunta imposizione di pareri preventivi, non sempre giustificati dalla normativa vigente.
Nonostante il quadro iniziale, che aveva spinto l’Autorità ad avviare il procedimento, le conclusioni dell’istruttoria raccontano una realtà diversa. L’AGCOM, infatti, ha dichiarato che le attività ispettive e l’analisi della documentazione non hanno fornito prove sufficienti per dimostrare che ACI abbia posto in essere una strategia abusiva finalizzata a escludere concorrenti dal mercato delle manifestazioni motoristiche ludico-amatoriali. Il rapporto evidenzia come non vi siano elementi concreti per considerare le condotte di ACI come una violazione delle norme sulla concorrenza.
Nella decisione finale, l’Autorità sottolinea che, pur avendo esaminato con attenzione ogni aspetto delle segnalazioni ricevute, le evidenze raccolte non supportano l’ipotesi di abuso di posizione dominante. “Non è stato possibile dimostrare che le condotte di Automobile Club d’Italia-ACI, ACI Sport S.p.A. e Club ACI Storico abbiano integrato le violazioni ipotizzate nel provvedimento di avvio,” si legge nel testo ufficiale. Di conseguenza, l’AGCOM ha deliberato la chiusura del procedimento, dichiarando che i motivi di intervento sono venuti meno.
Questa decisione rappresenta una significativa vittoria per ACI, che esce indenne da un’indagine che avrebbe potuto mettere in discussione il suo ruolo centrale nel panorama delle manifestazioni automobilistiche italiane. Allo stesso tempo, però, l’istruttoria ha aperto uno spazio di riflessione sul delicato equilibrio tra il ruolo regolatorio di una federazione sportiva e le dinamiche di mercato. La trasparenza e il rispetto delle normative sulla concorrenza rimangono temi cruciali per garantire un settore equo e accessibile a tutti gli operatori.
Per gli organizzatori indipendenti, la chiusura del procedimento potrebbe essere vista come un segnale di stabilità. Pur non avendo riscontrato violazioni, il caso ha messo in luce alcune criticità che potrebbero essere affrontate attraverso un dialogo costruttivo tra ACI e gli attori del settore. Il rafforzamento della cooperazione e della chiarezza normativa potrebbe favorire lo sviluppo di un ecosistema più inclusivo e dinamico, dove le manifestazioni ludico-amatoriali possano prosperare accanto agli eventi agonistici di maggior rilievo.
Con questa decisione, l’AGCOM pone fine a una vicenda complessa, che ha fatto emergere le sfide e le opportunità di un settore in evoluzione. Per il mondo del motorsport italiano, si tratta di un’occasione per consolidare le basi di una competizione più equa e trasparente, dove ogni attore, grande o piccolo, possa contribuire al futuro dello sport e della passione per i motori.
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